Fondo regionale per il sistema integrato dei servizi alla persona
Fondo regionale per il sistema integrato dei servizi alla persona
Ultimo aggiornamento: 09-01-2023
Stato procedimento: In corso
Cosa è?
Legge regionale n. 23 del 23/12/2005, artt. 25 e 26
La Regione e gli enti locali, con la partecipazione delle comunità locali e delle formazioni sociali, realizzano il sistema integrato dei servizi alla persona, che comprende l'insieme delle attività di programmazione, realizzazione e valutazione dei servizi e delle prestazioni che favoriscono il benessere delle persone e delle famiglie socialmente deboli.
I comuni associati e le aziende sanitarie locali garantiscono l'integrazione socio-sanitaria attraverso la programmazione integrata degli interventi e dei servizi sociosanitari di rispettiva competenza all'interno del piano locale unitario dei servizi (Plus, vedi note).
Il sistema integrato è finanziato con le risorse stanziate dai comuni, dalla Regione, dallo Stato e dall'Unione europea. Alla Regione spetta il compito di ripartire i finanziamenti tra gli enti locali in modo da assicurare la realizzazione dei livelli essenziali sociali e sociosanitari ed il cofinanziamento degli interventi di competenza dei comuni.
Tale ripartizione avviene sulla base di parametri individuati in relazione a:
a) i livelli essenziali sociali e sociosanitari da garantire su tutto il territorio regionale;
b) la situazione demografica, epidemiologica, territoriale e socio-economica dei vari ambiti;
c) gli standard qualitativi e quantitativi dei servizi e la loro omogeneità nel territorio regionale.
In particolare, le risorse regionali, statali e comunitarie confluiscono nell'apposito fondo regionale per il sistema integrato dei servizi alla persona, il quale viene così ripartito:
- una quota è assegnata ai singoli comuni per la realizzazione di interventi di promozione della comunità locale e per i servizi non compresi nella gestione associata. Tale quota è confluita nel fondo unico per il finanziamento del sistema delle autonomie locali, gestito dall'Assessorato degli Enti locali, finanze ed urbanistica;
- una quota è assegnata sempre ai comuni per la gestione unitaria dei servizi, tenendo conto della modalità associativa prescelta. Tale quota è erogata agli enti gestori individuati dagli stessi comuni ed è ripartita per il 40% in parti uguali e per il 60% in relazione alla dimensione demografica;
- una quota è riservata alla Regione per il funzionamento del sistema informativo sociale, per il conferimento di incentivi e per il finanziamento di azioni innovative-sperimentali e di progetti di interesse regionale.
- destinatari del fondo: comuni della Sardegna;
- destinatari del sistema integrato: cittadini italiani ed europei; cittadini extracomunitari titolari di carta o permesso di soggiorno non inferiore ad un anno; apolidi e rifugiati residenti; cittadini stranieri con permesso speciale di soggiorno per motivi di protezione sociale; minori comunque presenti sul territorio regionale; cittadini sardi emigrati e loro famiglie.
accedono prioritariamente al sistema integrato le persone in condizioni di povertà o con limitato reddito, con incapacità totale o parziale di provvedere alle proprie esigenze per inabilità fisica e/o psichica, con difficoltà di inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro e le persone sottoposte a provvedimenti dell'autorità giudiziaria per i quali siano necessari interventi assistenziali.
il piano locale unitario dei servizi è lo strumento per la programmazione sociale e sociosanitaria dell’ambito distrettuale. È adottato con accordo di programma, ha una durata triennale e viene aggiornato con cadenza annuale.
Attraverso il Plus, i comuni dell’ambito, la Provincia e l’azienda sanitaria locale determinano obiettivi e priorità, programmano e dispongono in modo integrato gli interventi sociali, sanitari e sociosanitari.
In particolare, tale strumento mira a:
- promuovere una programmazione sociale integrata in grado di coniugare le strategie di protezione con quelle di promozione del benessere dei cittadini;
- favorire l’equità territoriale sostenendo l’equilibrio nell’offerta dei servizi;
- promuovere regolamenti e comportamenti uniformi all’interno del territorio;
- favorire lo sviluppo di un sistema di offerta in grado di cogliere l’evoluzione dei bisogni della popolazione, e la piena integrazione tra i soggetti pubblici e i soggetti del privato sociale interessati alla costruzione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali.