RILASCIO AUTORIZZAZIONE ATTIVITA' DI CAVA
RILASCIO AUTORIZZAZIONE ATTIVITA' DI CAVA
Ultimo aggiornamento: 25-05-2020
Stato procedimento: In corso
Cosa è?
Autorizzazioni per nuove cave, prosecuzioni, concessioni cava, permessi di ricerca cave, variazioni aree di cava
Dopo la protocollazione della pratica i dati vengono inseriti in un data-base e il funzionario incaricato effettua un esame dell'intera documentazione pervenuta in allegato alla domanda, richiedendo eventuali rettifiche od integrazioni ritenute necessarie per l'avvio dell'istruttoria tecnico - amministrativa. Nel corso dell' istruttoria saranno fatti sopralluoghi di verifica nel sito della cava in progetto. Il funzionario responsabile è tenuto a partecipare alle riunioni indette dal Servizio valutazioni ambientali, e in particolare dall'organo tecnico istruttore, al fine di accertare la compatibilità ambientale dell'intervento.
Nel caso in cui gli atti lo consentano la pratica per l'autorizzazione verrà sottoposta all'esame del Comitato Regionale delle Miniere (Organo consultivo non vincolante dell'Assessorato Industria) per l'assenso finale. A questo punto si richiede alla ditta irichiedente, la stipula di una polizza fideiussoria a garanzia dell'esecuzione delle opere di ripristino ambientale.
Infine verrà effettuata la delimitazione dell'area di cava sul terreno e cartograficamente, operazione della quale verrà steso apposito verbale firmato dalle parti. A questo punto sarà emanato il provvedimento di autorizzazione, con notifica dello stesso alla ditta richiedente e a tutti gli uffici coinvolti nel procedimento; tale provvedimento sarà pubblicato nel Bollettino regionale B.U.R.A.S. e all'Albo Pretorio del Comune.
La ditta così autorizzata dovrà presentare, all'ufficio autorizzante e prima dell'inizio dei lavori, la denuncia di esercizio dell'attività e il Documento di Sicurezza e Salute (D.L.vo n. 624/96 art. 6).
Qualunque soggetto, fisico o giuridico, pubblico o privato, abbia interesse alla titolarità di una autorizzazione all'esercizio di attività estrattiva di cava.
Capacità tecnica ed economica a condurre l'esercizio della predetta attività (Staff di direzione tecnica riconosciuto idoneo ed adeguato all'esercizio - Situazione economico - finanziaria dell'imprenditore adeguata all'iniziativa industriale)
30 giorni
La domanda di autorizzazione può essere presentata durante tutto l'anno.
Domanda di autorizzazione, in bollo, da inviare all'Assessorato dell'Industria e per conoscenza:
-ai comuni su cui ricade l'area di cava;
-agli altri Organi coinvolti nel procedimento, quali: Servizio della sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (S.A.V.I.) e Ispettorato Ripartimentale Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale dell'Assessorato dell'Ambiente - Servizio tutela paesaggistica competente per territorio dell'Assessorato EE.LL., Finanze e Urbanistica - Soprintendenza Archeologica.
La domanda deve contenere:
a) generalità e domicilio del richiedente se questo è persona fisica; indicazione della ragione sociale, della sede e del legale rappresentante, se trattasi di società o impresa cooperativa;
b) numero di codice fiscale del richiedente;
c) ubicazione del giacimento e dimensioni del terreno oggetto della richiesta;
d) descrizione completa delle caratteristiche mineralogiche, chimiche e tecnologiche, suo cubaggio e sua destinazione;
e) periodo di tempo per cui viene richiesta l’autorizzazione.
Alla domanda devono essere allegati i seguenti documenti:
a) titolo di disponibilità dell'area in cui si trova il giacimento;
b) progetto di coltivazione, redatto da un tecnico iscritto ad idoneo ordine professionale, costituito dai seguenti elaborati:
- relazione sulle caratteristiche geologiche ed idrogeologoche dei suoli interessati dal giacimento, con l’eventuale aggiunta di indagini geotecniche e geofisiche, sulla natura del materiale e sulla situazione morfologica dell’area d’intervento;
- cartografia in scala idonea contenente la descrizione della situazione altoplanimetrica dell’area, le fasi di preparazione, di estrazione, di ripristino, nonché le aree di discarica dei materiali di rifiuto.Le coordinate dei vertici relative alla delimitazione dell'area interessata dovranno essere riferite al sistema geodetico Roma 40 proiezione chilometrica di Gauss-Boaga (fuso ovest) ed espresse in chilometri est, nord, equivalenti a longitudine e latidudine (x, y nelle rappresentazioni chilometriche).
Il servizio di conversione coordinate è disponibile nel sito tematico Sardegna Territorio all’indirizzo: http://www.sardegnaterritorio.it/geografia/servizi/conversionecoordinate.html;
- relazione illustrativa degli elementi essenziali di operatività : durata presunta dell’attività , produzione annua, presunte, rese, occupazione, impegni finanziari, eventuale verticalizzazione o sue prospettive;
c) relazione sugli aspetti socio - economici collegati con l’iniziativa;
d) relazione di impatto ambientale;
e) progetto di sistemazione e di recupero ambientale dell’area durante ed al termine della coltivazione e sua destinazione finale, con l’indicazione della spesa presunta per le opere da realizzare e del relativo impegno finanziario;
f) descrizione del materiale dal punto di vista della sua influenza sull’uomo e sull’ambiente e dei sistemi di salvaguardia adottati e specificamente del sistema di depolverizzazione che sarà obbligatoriamente adottato in tutte le fasi che comportino produzione di polvere;
g) impegno alla raccolta ed alla consegna degli olii esauriti;
h) descrizione storica delle eventuali coltivazioni effettuate in precedenza nel giacimento oggetto della domanda di autorizzazione;
i) impegno ad iniziare l’attività di coltivazione entro novanta giorni dalla data del rilascio dell’autorizzazione;
l) attestato di versamento o polizza fidejussoria, a garanzia dell’esecuzione delle opere di ripristino ambientale, la cui entità sarà stabilita annualmente dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale della difesa dell’ambiente.
Per i progetti riguardanti coltivazioni del tipo rocce ornamentali destinate alla produzione di blocchi, lastre e affini, quali marmi, graniti, alabastri, ardesie, calcari, travertini, trachiti, basalti, porfidi, il progetto dovrà essere redatto preferibilmente da un tecnico in possesso del diploma di laurea in ingegneria mineraria o in geologica oppure da un perito minerario.
Il progetto di coltivazione dovrà inoltre indicare il direttore dei lavori, che dovrà essere un tecnico professionista, secondo le competenze attribuite dalle disposizioni vigenti in materia, al quale spetta l’altra sorveglianza per la fedele esecuzione del progetto di coltivazione.
Dovrà, inoltre, essere allegato l'atto costitutivo societario e relativo statuto, certificato di iscrizione e vigenza alla Camera di Commercio, documenti comprovanti la positiva situazione patrimoniale.
La precedente documentazione dovrà successivamente essere integrata da:
referto di pubblicazione all'Albo Pretorio del Comune, con la certificazione dell'assenza di osservazioni ed opposizioni;
espressione dell'intesa ai fini della conformità urbanistica dell'intervento; dal provvedimento emesso dal Servizio valutazioni ambientali in relazione all'esame di compatibilità ambientale;
dal nulla-osta o autorizzazione del Servizio tutela del paesaggio e vigilanza province competenti per territorio; dal nulla-osta o autorizzazione dell'Ispett.to Rip.le Corpo Forestale competente per territorio;
dal nulla-osta o autorizzazione della Soprintendenza ai beni archeologici.
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