Contributi ai centri di raccolta, conservazione e distribuzione del sangue umano operanti in Sardegna e alla sede regionale dell'Avis
Contributi ai centri di raccolta, conservazione e distribuzione del sangue umano operanti in Sardegna e alla sede regionale dell'Avis
Ultimo aggiornamento: 20-01-2020
Stato procedimento: In corso


Cosa è?
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L’amministrazione regionale concede ai centri di raccolta, conservazione e distribuzione del sangue umano, operanti nel territorio della Regione Sardegna, contributi integrativi per il loro funzionamento. Concede, inoltre, alla sede regionale dell'Avis un contributo annuale per le attività istituzionali e per il finanziamento delle sue associazioni provinciali.
L'Assessorato esamina le domande di contributo e, in caso di esito positivo dell'istruttoria, assume formalmente l'impegno di spesa con determinazione del direttore del Servizio competente.
L'erogazione del contributo avviene in un'unica soluzione.
La somma stanziata non potrà superare il limite del 90 per cento del bilancio preventivo presentato, ma normalmente il contributo è erogato nella misura del 40-50 per cento.
Per ottenere il contributo nell'anno successivo, l'A.v.i.s. deve necessariamente presentare il rendiconto consuntivo delle somme spese nell'anno precedente.
- centri di raccolta, conservazione e distribuzione del sangue umano;
- Avis (Associazione volontari italiani sangue) regionale.
operare nel territorio regionale
90 giorni dalla presentazione della domanda
30 maggio di ogni anno
- domanda di contributo, redatta in carta legale, da presentare all'Assessorato dell'Igiene e sanità e dell'assistenza sociale;
- bilancio consuntivo dell'anno precedente;
- bilancio preventivo;
- piano finanziario dell'anno in corso;
- dichiarazione d'impegno. I centri di raccolta e l'Avis devono dichiarare di impegnarsi a sostenere la parte di spesa eccedente la misura del contributo e devono indicare i mezzi finanziari con cui intendono far fronte a tale spesa. Devono, inoltre, dichiarare l'esistenza di centri di raccolta fissi e mobili e di non aver ricevuto altro contributo nazionale o comunitario;
- autocertificazione sull'esistenza dei centri di raccolta.
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